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Il Ventennale

Comunicato stampa per i 20 anni de Il Pennino

 (ANSA) - Torino, 3 dicembre 2012



milko"Si può fare tantissimo ancora, l'umorismo non muore mai", chiarisce Dino Aloi. Il ventesimo compleanno della sua casa editrice Il Pennino, specializzata nella satira, insomma, non è un punto di arrivo. E' l'occasione però per fare un bilancio di un'intensa attività che dal 1992 non ha conosciuto pause.

Aloi, che ha pubblicato vignette per la Gazzetta dello Sport, Paese Sera, l'Alto Adige e ha lavorato in diretta con Pippo Baudo su Rai1, ha fondato Il Pennino nel 1992, quando alle spalle aveva già undici anni di lavoro nel settore. L'inizio dell'attività per lui risale infatti al 1981 con la mostra di autori umoristi italiani, che, a soli 16 anni, organizza per il Comune di Torino. Nel 1987 nasce Il pennino d'oro proprio con l'obiettivo di organizzare mostre. Poi nel '92 viene fondata la societa' Il Pennino che comprende la casa editrice: il primo volume è L'agenda del gatto, poi una lunga sfilza di cataloghi, antologie, monografie, in tutto 170 volumi.

A fianco l'organizzazione di 250 mostre, in Italia e all'estero, grazie anche a un archivio che conta oltre 30.000 giornali satirici dal 1848, anno di pubblicazione delle prime riviste: sfila una lunga serie di titoli e di immagini, da Bruno Bozzetto a Jacovitti a Peynet, la storia d'Italia nella satira, la donna, l'euro (sessanta mostre sono ancora disponibili). Ci sono anche le campagne pubblicitarie per enti e società private, sempre legate all'umorismo, con i migliori disegnatori italiani, come quelle per la Seat Pagine Gialle, l'Enel e le Asl. Progetta mascotte e realizza mazzi di carte.

Per il ventennale due le iniziative principali: il libro 'Non se ne avvertiva il bisogno' con 54 profili critici di artisti dell'umorismo grafico, scritti da Aloi, e il sito internet www.ilpenninodinoaloi.it.
"E' una vita che mi dicono di aprire un sito - spiega - e ora finalmente mi sono convinto a farlo. L'idea è di tradurlo in più lingue perché l'umorismo è un linguaggio internazionale".

Quanto al libro, che sulla copertina ha un ritratto di Aloi disegnato da Fabio Sironi, illustratore del Corriere della Sera, è diverso da tutte le altre pubblicazioni: pochissimi disegni, quasi tutto scritto. Il titolo 'Non se ne avvertiva il bisogno' allude ai commenti di Aloi e non certo agli autori di cui si parla: "di loro sì che si sente la mancanza, soprattutto di quelli che oggi non ci sono più", osserva il vignettista. E, nel frattempo, per non fermarsi mai è nato anche Buduàr, almanacco dell'arte leggera, mensile che si occupa di umorismo, di satira politica e di costume, diretto da sempre Aloi.

 

 

Amalia Angotti